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Storia dell’Associazione


Alla fine degli anni sessanta l’Italia attraversava un periodo di boom economico; molte categorie di lavoratori, (il cancelliere del tribunale, il dipendente della società dei telefoni, il macchinista delle ferrovie, il metalmeccanico) avevano visto migliorare notevolmente la loro posizione, grazie alla nascita di organizzazioni sindacali che dopo la guerra si erano consolidate ed erano riuscite ad ottenere miglioramenti delle condizioni sia salariali che lavorative. I militari che andavano in pensione in quel periodo aveva un trattamento economico ritenuto inadeguato e non congruo, che non teneva in considerazione gli anni di servizio, le campagne di guerra, le medaglie al valore e i riconoscimenti vari.

Storia di San Maurizio


San Maurizio sulle montagne
San Maurizio sulle montagne

San Maurizio nacque intorno al 250 d.C. da genitori pagani. Il nome Maurizio significava “Cavaliere africano” e per il suo coraggio e le particolari attitudini, gli fu dato il comando della Legione Tebana (di stanza in Tebe), composta da egiziani cristiani e posta a difesa dei confini dell’Impero Romano. Nei primi anni del 300 la Legione venne inviata sulle Alpi, per ordine di Massimiano, con il compito di contrastare gli attacchi dei marcomanni e per combattere le popolazioni del Vallese perché si erano convertite al cristianesimo. Il Comandante Maurizio si oppose e subì la decimazione dei suoi soldati per non abiurare la religione cristiana; decimazione ripetuta più volte sino all’uccisione di buona parte dei soldati, iniziando da Maurizio. La leggenda dice che la Legione era formata da 6.666 uomini. Questo elevatissimo senso del dovere verso la religione cristiana sfociato in un drammatico epilogo, fece eco tra le Alpi e venne eretto un piccolo santuario nel luogo del martirio, il quale prese il nome di San Maurizio (Saint Maurice, nel cantone svizzero del Vallese), in sostituzione di quello originario di Agaunum.

La Rivista “Nastro Verde”


Periodico di attualità, cultura e informazione di Storia Patria, Militare e civile, il “Nastro Verde” è stato fondato nel maggio 2007. Riservato ai militari decorati di M.O.M. ed ai soci dell’omonima associazione, con uscita quadrimestrale, è a diffusione nazionale. Oltre a rappresentare un costante osservatorio sulle attività delle quattro FF.AA. e sui due Corpi che fanno parte del sodalizio, offre ai suoi lettori una serie di utili indicazioni sulle iniziative sociali, ovvero, sulle manifestazioni militari, religiose, civili, culturali, d’arte, turismo e spettacolo, a cui le Sezioni vengono localmente invitate e/o a cui partecipano in perfetta uniforme sociale, con il Labaro sezionale che esprime l’appartenenza al Nastro Verde. Nelle pagine "La Voce delle Sezioni" dedicate agli aspetti più salienti dell'attività svolta dal sodalizio nei rispettivi territori, la Rivista svolge la straordinaria funzione di … “anello di congiunzione” in grado di far incontrare commilitoni che avevano perduto tra di loro ogni contatto. Piuttosto che notiziario, questa pubblicazione, si prefigge di essere la "Vetrina" di fronte alla quale tutti possono sostare per informarsi e riflettere sui piccoli e i grandi temi che connotano la nostra realtà. Uno strumento discreto, da cui i soci potranno attingere utili informazioni, rivolgere istanze o proposte e, perché no, pungolare il Direttivo. Sarà, insomma, la memoria storica e, nel tempo, l’archivio del nostro sodalizio. Piuttosto che una sfida, è il segno di quanto la Presidenza creda nel dialogo e l'interazione tra tutti i soci.